patrimonio enogastronomico della regione

Toscana a tavola: alla scoperta del patrimonio enogastronomico della regione

Pensare alla Toscana significa portare alla mente le colline, le città d’arte, i casolari in pietra. Ma c’è un’altra immagine che si fa largo: quella di una tavola imbandita. La cucina toscana non è fatta di ricette complicate, è una cucina diretta, che parla la lingua della sua terra. È un’esperienza che avvolge, basata su sapori ben precisi e su una qualità delle materie prime che non ha bisogno di altro per farsi notare. Un viaggio da queste parti è, prima di tutto, un’immersione totale in un mondo di gusto che sa essere semplice e indimenticabile allo stesso tempo.

In giro per le colline con il gusto

Il modo migliore per capire davvero la cucina toscana è esplorare il territorio da cui nasce, senza fretta. Bisogna prendersi il tempo di ammirare un vigneto e di respirare il profumo degli ulivi. E quale mezzo migliore per farlo se non una bicicletta?

C’è un’idea che non può essere trascurata: discover Tuscany by Ebike. Un’idea semplicemente perfetta, perché permette di muoversi al ritmo giusto, quello della natura. Così, si pedala tra i filari, ci si ferma in un piccolo caseificio a gestione familiare, si scambiano due chiacchiere. È così che si capisce perché quel formaggio o quel salame hanno un sapore unico: perché sono il frutto di quel preciso angolo di mondo, del lavoro e della passione di chi vive in questi luoghi

Le basi della tradizione: pane e olio

Alla base di questa incredibile tradizione culinaria ci sono pochi ingredienti. È la cucina che, con un pizzico di genialità, trasforma la necessità in capolavori. Si può prendere come esempio il pane toscano: è, secondo quanto afferma la tradizione, senza sale.

Questa sua caratteristica lo rende perfetto per accompagnare i salumi molto saporiti della regione. E quando avanza diventa l’ingrediente principale di piatti da gustare assolutamente, come la ribollita, una zuppa contadina così buona che, come dice il nome, più viene riscaldata e più diventa saporita.

E poi c’è l’olio, buono da assaggiare, dal colore verde smeraldo, che pizzica un po’ in gola: non è un semplice condimento, è un’anima gastronomica della Toscana.

I primi piatti della cucina toscana

In fatto di pasta, la Toscana ama i piatti rustici e sostanziosi. A Siena e dintorni ci sono i pici, una pasta irregolare fatta a mano che cattura il sugo in un modo meraviglioso. Si possono provare con l’aglione, un aglio gigante e delicato, o semplicemente con cacio e pepe per sentire tutta la loro bontà.

Se invece si cercano le paste all’uovo, le pappardelle sono imperdibili, specialmente quando vengono abbinate a un ragù di cinghiale. Le zuppe, poi, sono piatti che raccontano storie di famiglia.

I secondi di carne alla brace

Parlare di secondi significa parlare di carne, soprattutto alla griglia. Qui si entra nel mondo della bistecca alla fiorentina: è un taglio alto di manzo, cotto su braci roventi. Alla fine della cottura si condisce con sale grosso e un giro d’olio. E che dire dei salumi di Cinta Senese? Sono prosciutti e salami dal sapore incredibile.

Il gusto del vino in Toscana

Tra i vitigni, c’è l’imbarazzo della scelta. Il Sangiovese, innanzitutto, che dà vita al Chianti Classico, il vino con il Gallo Nero, perfetto per quasi ogni piatto della tradizione. Ma sono anche vini rossi, come, ad esempio, il Brunello di Montalcino o il Vino Nobile di Montepulciano, che raccontano una storia a ogni sorso.

Per chi ama il vino bianco, c’è la Vernaccia di San Gimignano, fresca e sapida. E per chiudere in bellezza, il rito del Vin Santo, un vino dolce e liquoroso dove inzuppare i cantucci alle mandorle, è praticamente un obbligo quando ci si siede a tavola in Toscana.

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