tortellini

Cucina emiliana: i 5 piatti più famosi

Terra di buona cucina per eccellenza (ma anche di meraviglie artistiche e naturali), l’Emilia ha una tradizione gastronomica unica al mondo e apprezzata a livello globale. Quali sono i piatti più celebri? Elencarli vorrebbe dire aprire un capitolo lunghissimo. Nelle prossime righe, abbiamo selezionato alcuni tra i più celebri.

Erbazzone

Piatto tipico della zona di Reggio Emilia – gustabile presso locali come il ristorante stellato Emilia Romagna Clinica Gastronomica Arnaldo – è una torta salata. Come è fatta di preciso? Con pasta riempita con bietola lessata. A quest’ultima bisogna aggiungere le uova, il Parmigiano Reggiano – in alcuni casi sostituito dalla ricotta – e la cipolla. Fondamentale è ricordare che si tratta di un piatto fortemente stagionale, preparato in particolare nel periodo di raccolta della bieta.

Garganelli

Eccoci a parlare di una vera e propria eccellenza della cucina emiliana! I garganelli sono un vero e proprio simbolo della tradizione regionale e sono legati alla figura della sfoglina, ossia la donna di casa capace di tirare la pasta facendola diventare perfettamente sottile.

Fondamentale per la loro preparazione è un accessorio noto come pettine, grazie al quale è possibile conferire alla pasta la rigatura che l’ha resa famosa in tutto il mondo.

Zampone

Quando si chiama in causa lo zampone, si prende in considerazione un piatto famoso in tutta Italia e simbolo non solo della cucina emiliana, ma anche della tavola di Capodanno (assieme al cotechino ne è infatti il re). Ah, per gustarlo al meglio è fondamentale accompagnarlo con le lenticchie.

Detto questo, ricordiamo che si tratta di una preparazione di carne tipica della cucina emiliana e dotata di IGP (Indicazione Geografica Protetta). Lo zampone è composto da diverse parti del maiale insaporite con numerosi aromi. Il tutto viene successivamente insaccato nella zampa dell’esemplare. Da qui deriva il nome zampone.

Oltre al gusto, un altro motivo per cui è apprezzato riguarda la semplicità di cottura. Dopo averlo acquistato basta infatti immergerlo in acqua bollente e il gioco è fatto!

Tortellini

Pensare all’Emilia significa, per forza di cose, farsi benire in mente i tortellini, tra i simboli della città di Bologna. Attorno alla loro origine si rincorrono diverse leggende. Una delle più suggestive chiama in causa la storia di un locandiere che, secondo la tradizione, avrebbe visto il corpo nudo di Venere, la dea dell’amore.

L’uomo, secondo la leggenda, sarebbe stato colpito dalla bellezza dell’ombelico della dea, tanto da volerlo riprodurre in qualche modo. Da questo momento di fascinazione sarebbe nato il simbolo della cucina emiliana.

Gnocco fritto

L’ultima specialità emiliana di cui parliamo è lo gnocco fritto. Associato sempre al salume, è diffuso in tutto il territorio emiliano. Interessante in merito è specificare che cambia nome a seconda della zona. Giusto per fare un esempio ricordiamo che, in territorio parmense, si usa il termine “torta fritta”. Non importa il nome, in quanto la ricetta non cambia. Lo gnocco fritto è realizzato partendo da un impasto a base di farina, sale, acqua. Per la preparazione è necessario utilizzare anche latte e strutto.

… e i vini?

Cosa si può dire dei vini? Che anche in questo caso l’Emilia Romagna offre al mondo delle vere e proprie delizie. In questo novero è possibile includere il pignoletto frizzante dei colli bolognesi, così come il pignoletto spumante dei colli bolognesi.

Tra le etichette degne di nota è possibile citare anche il Barbera dei colli bolognesi, così come il Montuni del Reno e le varie tipologie di Lambrusco. In tutti i casi, si parla di vini con denominazione DOC.

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