La riserva naturale delle Cesine si trova nel comune di Vernole in provincia di Lecce e comprende una zona umida costiera, formata da alcuni stagni salmastri che ospitano diverse specie di animali, soprattutto uccelli migratori e stanziali.
È gestita dal WWF e visitabile tutto l’anno, a piedi o in bici, con l’accompagnamento di una guida.
Storia della Riserva Naturale
Le Cesine, come le vediamo oggi, sono ciò che rimane di una vastissima area paludosa che si estendeva da Brindisi a Otranto. Una zona da sempre considerata insalubre per la presenza della zanzara anofele, portatrice della malaria.
Verso la fine del 1800 si iniziò a bonificare la zona, tramite lavori di canalizzazione e di impianto di specie arboree che avevano il compito di assorbire l’acqua.
Tutta la zona venne quindi quasi completamente prosciugata e trasformata in terreno coltivabile, che venne assegnato per circa metà della sua estensione alla regione Puglia mentre l’altra metà venne ripartita tra i braccianti che avevano partecipato ai lavori di bonifica.
Negli anni ’70 si iniziò a progettare la trasformazione dell’area in zona umida protetta, iniziando un’opera di sensibilizzazione e conservazione che portò, nel 1980, al suo riconoscimento come Riserva Naturale dello Stato e alla sua assegnazione al WWF, che la gestisce ancora oggi.
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La Masseria
L’area naturale delle Cesine ospita al suo interno una masseria, frutto di costruzioni in epoche diverse. La parte più antica è costituita dalla torre di avvistamento costruita nel XVI secolo.
Tutta la struttura ospita oggi, dopo importanti lavori di ristrutturazione una foresteria, il centro visite, l’auditorium e un centro di ristoro per i visitatori.
Flora e fauna
Le specie vegetali e animali ospitate nell’oasi sono numerose e particolarmente interessanti. La classica macchia mediterranea fatta di arbusti e cespugli, si affianca ai pini marittimi, ai cipressi e alle foreste di lecci.
Molte le piante acquatiche che crescono negli stagni e intorno ad essi. Di particolare bellezza, nel periodo primaverile è la fioritura di alcuni tipi di orchidee spontanee.
Sono tantissimi gli insetti che vivono nell’oasi, sia acquatici che terrestri e, a primavera il volo delle farfalle riempie l’aria di colore e allegria.
In una zona umida come questa non possono mancare gli anfibi: raganella, rospo comune, rospo smeraldino ma anche il tritone italiano e il tritone crestato. Vi sono poi diverse specie di rettili: lucertole, ramarri, gechi, serpenti e testuggini palustri.
Ma la parte del leone la fanno gli uccelli: mestoloni, alzavole, morette, folaghe, tuffetti, germani reali tra le specie acquatiche, fringuelli, usignoli, cinciarelle e qualche rapace che arriva nel periodo delle migrazioni, tra le specie terrestri.
Non mancano ovviamente i mammiferi come tassi, faine, donnole e volpi.